Studiate perché serve | Riflessioni dalla Nuova Zelanda

All’interno dell’articolo trovate le foto del viaggio!

Sono in Nuova Zelanda per il semestre scolastico all’estero. Qui, essendo inverno, ho iniziato ad andare a scuola appena arrivata il 18 luglio, e come mi avevano detto durante i corsi di preparazione, il sistema scolastico è per molti aspetti diverso da quello italiano, ma per altri molto simile. La differenza principale credo sia questa: qui non si sceglie la scuola, ma sei materie delle quali si ha un’ora di lezione ciascuna tutti i giorni. Alle 12.30 si fa la pausa pranzo nella quale ci si trova tutti insieme tra amici (non tutti necessariamente frequentanti gli stessi corsi); poi si ricomincia. Si va a scuola dalle 8.40 alle 15.40 (il mercoledì fino alle 14.40). Le materie sono le più disparate: si va dal corso di cucina a quello di teatro Maori a quelli più specifici di chimica e fisica. Informatica viene affrontata per imparare a usare il computer o per grafica pubblicitaria.

Io ho cercato di scegliere materie che per quanto possibile mi sarebbero state utili al mio ritorno in Italia e che mi avrebbero chiarito le idee sul mio futuro. Ho scelto così inglese, matematica, chimica, fisica, educazione fisica e musica. Questo sistema di scelta delle materie a mio parere è utile in quanto gli studenti non sono obbligati a studiare argomenti ai quali non sono particolarmente interessati, penalizza però la cultura generale delle persone che in questo modo diventano degli “specialisti” in ciò che amano, ma in fondo trovandoci poi con tutti I ragazzi della scuola possiamo scambiarci pareri e nozioni riguardanti I corsi che non frequentiamo.
La materia dove ovviamente all’inizio ho avuto maggiori difficoltà è stata inglese non essendo la mia lingua madre, anche se si svolgono gli stessi argomenti che noi approfondiamo in italiano. Dopo aver trascorso gran parte dell’anno scorso ad analizzare testi poetici e figure retoriche di tutti i tipi, me la sono cavata bene anche qui, e in cuor mio ho ringraziato la professoressa che mi incoraggiava a prendere appunti durante le numerose ed esaustive spiegazioni, nonostante l’anno scorso spesso qualche “uffa, chi me lo fa fare” e “a che serve questa roba” erano di casa.
Le sue lezioni sono servite a farmi passare i test di analisi del testo in inglese!!!!!!
Posso così un suggerimento: studiate perché ho sperimentato che serve a qualcosa!!!!
Durante le ore di matematica, materia che per me al Quadri non era fra le più semplici, mi “sento un genio”: mi è capitato più di una volta di aiutare alcuni miei compagni a risolvere qualche esercizio che a me sembrava facile, ma che per loro, nonostante siano nella classe più elevata, era molto difficile. Bellissima sensazione!
Le ore di lezione che preferisco però sono quelle di chimica, materia che prima di arrivare qui avevo affrontato solo superficialmente e che sto avendo la possibilità di studiare in maniera più approfondita facendo molti esprimenti in laboratorio che almeno al biennio sono stati per me rari; anche la teoria però, con mia grande sorpresa, mi appassiona.
Durante le ore di fisica mi sembra di essere al Quadri quindi a casa. L’attività motoria è divertente soprattutto per le palestre (qui gli spazi sono enormi) ed anche se è un po’ monotona, va bene. Ho avuto occasione anche di riprendere a suonare il piano: non male.
Alla fine dunque consiglio a tutti di ascoltare i prof: che anche se durante gli anni vi tartassano e vi dicono che non ce la farete, in qualsiasi posto andiate dopo il liceo il metodo di studio e le nozioni che il Quadri permette di acquisire vi saranno utilissime. Parola di studentessa!




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